Il Centro Ufologico Nazionale e gli “altri” UFOLOGIA E NO
Dai primi anni Sessanta siamo stati costantemente presenti a
livello militante sulla scena ufologica italiana. E poiché l’ufologia in Italia
l’abbiamo fatta noi e non altri, abbiamo visto gente di tutti i tipi e di tutte
le estrazioni sociali e culturali accostarsi al tema. Il dato comune è la
curiosità verso la questione, certo, ma poi la differenza la fa sempre e
comunque il diverso approccio psicologico che domina il soggetto. C’è chi vuole
solo necessarie risposte ai propri e legittimi interrogativi, c’è chi comprende
le possibili implicazioni rivoluzionarie di una questione estranea in grado di
alterare il generale status quo e pertanto vi si accosta con estrema cautela e
responsabilità, c’è chi scorge nella questione una possibile forma di
compensazione per proprie problematiche psicologiche assolutamente individuali,
c’è chi vi vede una qualche conferma a una visione aprioristica della realtà,
c’è chi vi intravede un possibile modo per emergere e fare proselitismo
pro domo sua a fini economici e/o personali, e chi più ne ha più ne
metta. Il Centro Ufologico Nazionale è sorto col preciso scopo di fare ricerca
a 360 gradi e senza prevenzioni, nella masima
concretezza e responsabilità. E di divulgare opportunamente (ovvero nei tempi e
modi più idonei e produttivi) i risultati di tali ricerche, senza fini di tipo
personale, economico o ideologico-politico-religioso.
E col fine dichiarato di denunciare qualsiasi approccio diverso da quanto
sopra, che va necessariamente considerato deviante. Ecco perché, se da un lato
costituiamo un punto di riferimento per chiunque segua seriamente il fenomeno
in Italia, non possiamo piacere a quei quattro gatti numericamente e
qualitativamente del tutto ininfluenti che, improvvisatisi ufologi senza
esserlo, aprono superficialmente bocca senza neanche saper cosa dicono. Noi
invece sì. Non solo. Pur essendo il CUN una struttura assolutamente
democratica, con tanto di Assemblea Generale annuale e sovrana che ogni due anni
rinnova cariche e incarichi (se necessario), va ricordato che la ricerca e la
scienza non sono affatto realtà democratiche, ma piuttosto elitarie. Qualsiasi struttura responsabile lo sa bene e sa che da
certi ambiti e approcci vanno prese le distanze se si vuole essere credibili e
si vuole realizzare qualcosa di positivo. Così, per esempio, le aberrazioni di
un 1968 pseudorivoluzionario hanno prodotto una
sottocultura e una pseudoscienza di massa realizzatasi attraverso ignobili
“voti di gruppo” che hanno dequalificato l’università e l’istruzione, mentre
certi stessi “predicatori” di allora erano i primi a mandare i figli in college
esteri o dai Padri Scolopi; così pure, a livello politico, il pur
dichiaratamente rivoluzionario PCI ha responsabilmente indicato nei criminali
comuni delle Brigate Rosse e nei loro fiancheggiatori dei “compagni che
sbagliano”. Al di là di certi parallelismi di tipo socio-culturale e storico,
l’ufologia militante non è né può essere di tutti, ma solo di chi è
responsabile, equilibrato e consapevole. Così restano fuori dal gioco i “cultisti” all’origine di sette o religioni ufologiche; gli
allarmistici cospirazionisti più o meno schizzati che richiedono ai loro
seguaci atti di fede gratuiti a base di “grigi”, rapimenti, “rettiliani” e quant’altro; coloro che grottescamente
applicano agli UFO le ideologie politiche, come i pittoreschi e sinistresi
italiani “Men In Red”; coloro che goffamente
vorrebbero usare il tema come velleitario trampolino per un proselitismo
finalizzato alla creazione di una leadership di qualunque tipo; e quanti mirano
a utilizzare la questio ne per “sbarcare il lunario” con
prodotti editoriali sensazionalistici, conferenze e perfino “corsi di ufologia”
a pagamento; e chi non ha un minimo di senso critico. Ripetiamo, la ricerca
ufologica è e resta come qualunque ricerca elitaria, e solo chi si eleva da una
certa generale mediocrità affrontando il tutto con i fatti e in uno spirito di
servizio nei confronti della collettività, come fa il CUN, può concorrervi fattivamente.
C’è il detto biblico che “molti sono i chiamati, pochi gli eletti”. È così ed è
stato sempre così, nelle cose importanti. E l’ufologia lo è.
Ecco perchè abbiamo visto perdersi per strada tanta
gente “di belle speranze” di cui abbiamo perfino dimenticato volti e nomi.
Perché con le sole speranze non si va avanti. Nel CUN non si entra per
chiamata. Si entra dalla base e bussando alla porta, facendo vedere nel tempo
chi si è e cosa si vale. È così, attraverso la propria attività, che ci si
presenta e si è ritenuti nel tempo più o meno idonei.
È un problema di meritocrazia, lo stesso che negli studi giustamente e
rigidamente applicavano le Democrazie Popolari d’Oltrecortina (ma non certo i
Sessantottini che a tale mondo pur si ispiravano). Altrimenti sarebbe come se
si ponesse uno studente di terza media al livello di un docente universitario,
cosa che facevano in piena Rivoluzione Culturale i Maoisti cinesi: gli stessi
che hanno invaso e oppresso il libero Tibet. La meritocrazia, comunque, vale e
paga. Ma per altri non funziona così. Saccenti e arroganti cialtroni, illusisi
di avere capito tutto oppure che sanno benissimo di non capirne niente ma
vorrebbero usare l’ufologia per fini personali e/o economici, pretenderebbero infatti di dialogare e interloquire al nostro livello o
magari di entrare nel CUN dalla porta principale. Chi, privo del necessario “know how” e per di più
ignobilmente spinto solo da finalità economiche poi emerse, a suo tempo ci ha
provato è anche stato ignominiosamente estromesso. Altri, dopo avere pur
operato correttamente in ambito universitario a sostegno del CUN, da
ricercatori repressi e frustrati si sono infine autoesculsi
trasformandosi in patetici e grotteschi guru nel campo dei “rapimenti alieni”;
altri ancora, sapendo noi bene di che pasta sono fatti, li abbiamo
semplicemente emarginati e mantenuti nel porcile cui appartengono, in una
cornice “iniziatica” a base di alcool, droga, messe nere e tantrismo di gruppo,
appelli deliranti evocanti una pretesa “ufologia indipendente” e quant’altro.
Ma vorremmo approfondire. Notoriamente il CUN si autofinanzia da sempre e
pertanto ha costantemente dovuto confrontarsi (salvo poi superarli) con dei
limiti economici. Altri no. Le sette ufologiche a sfondo religioso hanno il
loro minimo peso e si rivelano in fondo innocue per la loro discutibile ma
anche palese chiarezza fondandosi sull’apporto volontario di adepti
spiritualmente motivati. Chi invece fa ufologia commerciale
solo per far soldi pur non ottenendo più di tanto (e in Italia ci si
accinge a chiudere l’ottava pubblicazione con cui si è finora così tirato
avanti) può oggi solo affidarsi al supporto economico di parenti e amici seppur
ormai stanchi di finanziare operazioni in perdita. Perciò sarebbe semmai
opportuno chiedersi piuttosto “come campano” certi altri. È chiaro che i guru pseudoreligiosi o pseudoscientifici, al pari di chi “vende”
puro sensazionalismo ufologico, non hanno bisogno di una attività
professionale: è il ruolo stesso che essi vivono per loro scelta il loro supporto.
Tutti gli altri, invece, sì. Perché di UFO normalmente non si vive e ci se ne occupa solitamente nel tempo libero dal lavoro. E
allora? Quando invariabilmente si plagiano i propri seguaci (uomini e donne che
siano), si cerca di “infiltrarli” in vari ambienti
per avere informazioni sempre e comunque senza peraltro avere a monte
un’adeguata attività professionale, come è appunto il caso di certi personaggi,
allora viene il legittimo sospetto che le finalità siano altre e che sia altri
a pagare. Chi? Anche se nell’ultimo decennio chi scrive – il
primo in Italia, lo si ricordi, a indicare il ruolo di infiltrazione dei
Servizi Segreti in campo ufologico nel 1974 con UFO: La congiura del silenzio e
nel 1994 con UFO: Top Secret – si è visto da certi squallidi soggetti
desiderosi di delegittimare quel CUN da cui erano stati estromessi e avversati
accusare di essere a libro paga delle Intelligence internazionali, sta proprio
a me sottolineare che con ogni probabilità in Italia continuano a operare quali
elementi di destabilizzazione dell’ambiente ufologico quanti (loro, sì) sono
davvero finanziati a tal fine dai sempre vigili Servizi di oltre Atlantico,
primi e dichiarati nemici degli scomodi ufologi di qualsiasi Paese. E il
CUN, ricordatevi, è scomodo. È infatti uno dei cinque
più seri e vecchi (e anche longevi) enti ufologici privati mondiali, e per
questo più volte si è (invano) cercato di affossarlo. Chi scrive, per esempio,
svolge professionalmente attività giornalistica godendo altresì di una pensione
ventennale INPS come ex-lavoratore dipendente. E come me tutti i dirigenti del
CUN hanno alle spalle un’attività professionale. Ma altri? Guardatevi invece
attorno, chiedetevi un po’ certi soggetti nullafacenti che bivaccano
perennemente su Internet come fanno a vivere senza arte né parte e poi datevi
le conseguenti risposte. Certa manovalanza del genere (nel tempo non è sempre
la stessa, beninteso), finanziata da chi ha interesse a ingannare e
disinformare chi crede a tutto per dividere l’ambiente destabilizzandolo, porta
avanti il proprio sporco lavoro teso al controllo e al condizionamento altrui.
E adesso vorrebbe addirittura inquinare il nostro ambito perfino mediante
pretese “iniziazioni” implicanti appetibili orgette
sessuali di periferia, con alcool, “roba” da “sniffare”, l’esoterismo più
deviato e irrazionale di marca satanista, il cospirazionismo
più folle e inattendibile e naturalmente un pesante clima di conflittualità
permanente contro tutti i più noti operatori del settore. Insomma, non è solo
un qualche senso di inferiorità o invidia verso chi è, ha fatto e fa. Dietro
c’è infatti un disegno, lucido nella sua apparente
irrazionalità. E nel mirino ci siamo noi. Solo che si tratta di tentativi vani.
Il CUN è e resta comunque l’ufologia in Italia e senza mai abbassare la guardia
ha sventato ben altre manovre del genere in passato. Questo ciarpame umano che
palesemente ignora ogni “codice etico” di carattere ufologico e non, dunque,
anche se non dovrebbe interessare nessuno, va combattuto isolandolo, ignorandolo
e soprattutto irridendolo com’è giusto, al pari dello scetticismo beota alla
CICAP. E ci si deve anche rendere conto
una volta per tutte che l’ufologia non è “di stato” o “indipendente” come si
vorrebbe far credere da certuni che si riempiono la bocca con questa comoda
espressione a effetto. L’ufologia è infatti una sola e
basta. Quella “di stato” in realtà non esiste neanche perché nessuno Stato ha
mai prodotto nulla di veramente valido o esplicativo in campo ufologico, al di
là di una pedissequa raccolta di dati utile ma anche fine a se stessa. Quella
“indipendente” è invece solo il vuoto “bluff” di pochi cialtroni velleitari che
non hanno mai prodotto nulla perché non ne sono in grado ma vorrebbero dire la
loro senza aver pagato il dazio che tutti paghiamo nella vita com’è giusto che
sia. La realtà è che nei limiti delle sue possibilità negli ultimi 4 decenni il
CUN ha fatto in Italia tutto quello che c’era da fare in positivo sul fronte
ufologico. E che continuerà a farlo nell’interesse di tutti a dispetto di
tutto. Nel CUN (e non soltanto) non contano più di tanto i ruoli o le cariche,
ma piuttosto le persone. E ogni apparente cambiamento, se e quando avviene, si
verifica solo perché tutto vada ancor meglio nell’interesse generale. Del
Centro e della gente. Perché il Centro Ufologico Nazionale è dominato da uno
spirito di servizio, un po’ come
BOX 1 CUN: UNA NUOVA
DIRIGENZA PER IL FUTURO
Sebbene il
rinnovo delle cariche e degli incarichi direttivi del CUN dovesse verificarsi
solo nel 2010, il 27 aprile 2009 l’Assemblea Generale Annuale del CUN ha
ratificato una serie di decisioni emerse nell’ultima riunione del Consiglio
Direttivo del Centro. Il Presidente del Centro Ufologico Nazionale Roberto
Pinotti, che ha dovuto assumere con l’ultimo Simposio di San Marino anche il
Coordinamento Europeo per l’Informazione Ufologica (Euro UFO Info), ha infatti chiesto e ottenuto che il C.D. gli affidasse
piuttosto
BOX 2 Vladimiro Bibolotti: Who’s who Giornalista freelance, saggista, redattore del
magazine Notiziario UFO, collaboratore delle riviste Archeomisteri e
Astromisteri, si occupa di ufologia dal 1975 e diventa nel 1995 socio del
Centro Ufologico Nazionale, di cui é attualmente il Presidente. È Segretario
Generale del CIFA S. Ha partecipato alla stesura della prima enciclopedia sugli
UFO in edicola UFO Dossier X edita dalla Fratelli Fabbri, e al bimestrale
Dossier Alieni. Responsabile del principale sito Internet italiano di ufologia,
CUN Italia Network, ha creato il primo Tg Internet su tali argomenti e
collaborato alla creazione della TV del CUN su Web. Ha coordinato per l’Italia
il primo Skywatch mondiale organizzato direttamente da MSN Microsoft, nel
giugno del
BOX 3 Il nuovo presidente del
Centro Ufologico Nazionale ai soci, collaboratori e lettori
Dal 1975, anno
in cui ho incominciato le prime letture ufologiche da Kolosimo
a Von Daniken e da Pinotti a Tambellini,
ne è passata di acqua sotto i ponti. Da Webmaster del sito Internet del CUN a
Segretario Generale e ora Presidente! Diventare presidente di un centro ufologico
che è tra i primi al mondo per anzianità e competenza aumenta le mie
responsabilità di ricercatore e di dirigente di un gruppo di lavoro, proiettato
verso una ricerca irta di difficoltà, diffidenze ma anche ricca di
riconoscimenti sia sul versante istituzionale che quello internazionale. Credo
che in un mondo sempre più a rete, anche il mio operato dovrà essere sempre più
in relazione con le migliori realtà che compongono la nostra sfera di
competenze, in un gioco di squadra che veda tutti protagonisti. V. B.