Di Joseph Allen Hynek*
Nella mia visione d'insieme ho visto le organizzazioni ufologiche andare e venire... Dio mio che parata!... Ognuna con la "sua" teoria del cuore... alcune mistiche, altre religiose, altre dall'orientamento scientifico... e molte con atteggiamento di superiorità, rifacentisi spesso alle componenti più profonde della natura umana... gelosie, competizione, lotte intestine ed extraintestine (se è lecito usare questa espressione). E ho assistito come tutti allo sdegno e allo sprezzo della comunità Scientifica, in aperta opposizione agli ideali della Scienza. Uno scienziato come Erwin Schroedinger (uno dei pionieri della meccanica quantistica) scrisse che "uno scienziato dovrebbe essere curioso e bramoso di scoprire". Ebbene si è verificato esattamente l'opposto: l'Establishment scientifico (il che non vuol dire esattamente i vari scienziati) ha girato il naso dall'altra parte come se si trattasse di un topo morto nel bidone dell'immondizia.
Ci sono delle buone ragioni per tale disprezzo... la mancanza di curiosità può essere messa in rapporto alla loro mancanza di conoscenza di alcunché che la giustifichi! In ultima analisi, considerate lo scienziato medio, tutto indaffarato con la sua attività spesso di ambito quantomai limitato, in competizione con i colleghi per i finanziamenti per la ricerca, e sempre in corsa per pubblicare nuovi risultati prima che lo faccia qualcun altro... quello che sa sugli UFO lo ha appreso dalla stampa popolare , da qualche trasmissione televisiva più o meno sensazionalistica, o lo è venuto a sapere dai comunicati dell'USAF ovvero per aver scorso il Rapporto Condon. Inoltre di fronte a storie di gente del cui intelletto viene da dubitare, relative a visite sul pianeta Venere o a storie sul tipo di Adamski con città, mari e vegetazione sull'altra faccia della luna, come potrebbe uno scienziato come un fisico prendere sul serio la cosa? Ciò è chiaramente impossibile. Si fa così di tutta l'erba un fascio, mettendo insieme la massa delle identificazioni fasulle, gli UFO effettivi che sono la maggioranza e le segnalazioni di strani comportamenti dei veri UFO (che lo scienziato riterrà inconsistenti considerato le due precedenti componenti). Vi garantisco che nessuno scienziato impegnato nel suo lavoro troverà il tempo di documentarsi sul reale stato della questione, in quanto ciò lo distrarrebbe dalle sue altre attività in corso. Io sono stato fortunato ad essere chiamato (a pagamento) a studiare la questione, e ciò nonostante mi ci sono voluti anni per cambiare opinione sugli UFO. In tutta lealtà, va detto che non ci si può attendere che lo scienziato, con quanto abbiamo da offrire al momento, accetti gli UFO e quanto diciamo. Ma c'è un'altra ragione per la quale ha evitato l'intero argomento degli UFO. E con questo intendo riferirmi all'ipotesi extra-terrestre (ETH). Orbene, ciò costituisce in sé un vero paradosso. Uomini come Carl Sagan ammettono tranquillamente la possibilità dell'esistenza di intelligenze extra-terrestri, ma che gli UFO rappresentino tali intelligenze, giammai! Ed ecco la ragione principale di ciò. Immaginiamo che lo spessore di una normale carta da gioco rappresenti la distanza dalla Terra alla Luna, quella che l'umanità ha saputo direttamente colmare. Adesso immaginate quante carte dovreste mettere l'una contro l'altra (forse sulla linea bianca che divide le corsie di un'autostrada dritta) per raggiungere la stella più vicina (escludendo il nostro Sole, s'intende). Bene, per farlo dovreste mettere carta dopo carta fino a raggiungere una ipotetica località posta ad una distanza di oltre 30 chilometri in linea retta! Oltre trenta chilometri di carte, lo spessore di ciascuna delle quali sta a rappresentare la distanza dalla Terra alla Luna. Bene l'umanità ha superato lo spessore di una singola carta.. ma che dire di 30 e più chilometri di esse? Lo scienziato pratico, contrariamente all'opinione della gente, non è dotato di eccessiva immaginazione. Egli crede nella scienza di oggi, così come i suoi predecessori credevano avere una visione di quella odierna... perché l'idea dell'energia nucleare sarebbe stata risibile per lo scienziato del secolo scorso così come gli UFO lo sono per lo scienziato di oggi! Egli crede anche nelle restrizioni relative agli spostamenti e proprie dell'incremento di carburante necessario imposte dalla Relatività, anche quando ci si cominci ad avvicinare soltanto a velocità comparabili a quella della luce. Come il suo predecessore egli non ipotizza ottiche più ampie che potrebbero essere conosciute nel XXI o XXII secolo. Ma almeno è tranquillo che Einstein ha spiegato tutto. Egli dice, semplicemente, che "non c'è alcun modo di venire qui da laggiù!". E finche non gli si dimostrerà come farlo, egli si rifiuterà di concedere un solo momento per discutere l'argomento.
Ebbene, allora, cosa possiamo fare noi tutti, come singoli individui, per cercare di superare tale situazione? La risposta è semplice. Unirsi. Unirsi, perché sta a noi presentare l'argomento degli UFO in termini professionali, e trattare l'argomento professionalmente: e ciò semplicemente per portare quest'ultimo alla dovuta attenzione degli scienziati, ma soprattutto per noi stessi ed il rispetto che ci è dovuto. E' infatti mia profonda e meditata opinione che, a meno che l'ufologia non divenga una professione, ci troveremo di fronte ad altri decenni in cui continueremo una saltuaria ed incespicante raccolta di casi, senza riuscire ad investigarne nessuna in termini adeguati. Che cosa è una professione? Che cosa si intende per professionismo? In atletica un professionista (un "pro" come si dice in gergo USA) è qualcuno che viene pagato per quello che fa. Ma questa è soltanto una definizione, e non in realtà quella di maggior rilievo. Il professionismo è un'attitudine mentale, l'approccio più serio e organico ad un qualsivoglia argomento, seguendo le regole e gli standard propri della professione in questione. Pertanto parliamo di etica professionale, di comportamento professionale, di standard professionali, di accredito professionale, di associazioni professionali, e così via. Il fatto è che il " peccato originale" dell'ufologia (se mai possiamo fare uso al momento di tale termine) è che essa si presenta oggi al mondo esterno come la più fantastica mescolanza di azioni, dichiarazioni, manovre, intrighi ed assurdità, tutti fuorché professionali. Essa serve come parametro ai vari professionisti del far soldi rapidamente alle spalle altrui, che hanno pubblicato e continuano a pubblicare indiscriminatamente una indescrivibile quantità di ciarpame senza neanche selezionarlo. Guardate solamente le librerie e le edicole e ve ne convincerete. Parlo in termini estremamente seri quando dico che per avere un qualche sviluppo nei prossimi anni l'ufologia deve diventare una professione caratterizzata da criteri operativi accettati. Ciò significa semplicemente che dobbiamo fare un bel po' di pulizie in casa. E non soltanto in questo Paese, ma sulla scena internazionale. Deve essere fatto. In ciascuna organizzazione ufologica che ho visitato nei viaggi in tutto il mondo (e sono tante!) ho infatti constatato l'esistenza di un nucleo, di un'anima che si compone e esiste ovunque, quale che ne sia il peso, di individui che comprendono cosa sia l'approccio professionale, che aborriscono le fasce esaltate che si trovano ai margini del problema, e che vogliono fare pulizia. Per cui, rivolgendomi a tante persone interessate non solo in questa sede ma in tutto il mondo, e in considerazione che qualcuno ha rifiutato qualsiasi controllo, ritengo di dover rivolgere un appello e si tratta di un vero e proprio "manifesto" a quanti (facciano o meno parte di una qualsivoglia organizzazione) apprezzino e siano in grado di adottare un atteggiamento professionale, perché serrino i ranghi e si uniscano, come singoli individui, in una sorta di vincolo spirituale sul quale poter costruire un codice di criteri di riferimento, un codice morale per inquirenti, ricercatori e scrittori decisi ad affrontare l'argomento. In definitiva, un codice generale di riferimento cui attenersi. Non si tratta di un appello per disgregare o mettere in crisi qualsiasi organismo esistente in precedenza, né tanto meno di dare origine ad un nuovo ente ufologico in quanto tale, ma piuttosto di promuovere una associazione di singoli individui che come tali, indipendentemente da qualsivoglia loro affiliazione ma in virtù della loro comune comprensione di quanto è necessario, entrino in corrispondenza, si incontrino e comunque diano origine ad una serie di articoli che, previa accettazione della maggioranza, possa essere utilizzata come una guida per ogni futuro comportamento al riguardo
Per poter praticare l'avvocatura occorre superare i relativi esami per l'iscrizione all'Albo Professionale. Lo stesso dicasi per la pratica della medicina, la quale per lo Stato richiede ai neo-laureati di superare un esame analogo che li accrediti professionalmente. In qualsiasi grande settore riferito a beni, servizi ed attività pratiche la persona destinata a svolgere tali servizi o attività ovvero a produrre o produrre beni di qualsiasi tipo (medicine, cibi o altro) deve attenersi a certe regole stabilite dalla società o dall'Ordine Professionale al quale la persona appartiene. Ci troviamo di fronte, come tutti sappiamo, ad uno sconcertante e forse estremamente importante fenomeno, il fenomeno UFO, che finora è stato mal presentato tanto al pubblico che alla Scienza. Ciò è in buona parte imputabile a noi stessi perché abbiamo lasciato che ciò accadesse. La maggioranza delle professioni sono caratterizzate da associazioni professionali che parlano per i loro membri, li rappresentano in giudizio e in assemblea, li difendono e quando necessario li censurano se si rendono colpevoli di comportamenti antiprofessionali. Se un avvocato si rende colpevole di azioni contrarie all'etica professionale, egli viene radiato dall'Albo ed ogni pratica legale gli è preclusa. Se un industriale si rende colpevole di una pubblicizzazione falsa o inesatta dei suoi prodotti, è prontamente richiamato all'ordine. In ufologia noi non disponiamo di un simile meccanismo in grado di censurare o di prendere le difese. Quando un noto scienziato va in TV fornendo al pubblico un quadro totalmente inesatto del nostro problema, dovrebbe essere richiamato all'ordine non da un pugno di individui, ma da una associazione professionale dell'Ufologia attraverso i rappresentanti legalmente accettati da quest'ultima. Quando i libri indegni della serietà del nostro studio vedono la luce, la nostra associazione professionale dovrebbe farlo sapere al mondo intero. Certamente tutto ciò richiede fondi e la partecipazione di individui provenienti da molte organizzazioni in tutto il mondo. E non può neanche ottenersi in quattro e quattr'otto. In questo paese il CUN sta già affrontando il problema, ma l'impegno deve comunque venire da operatori professionisti, da qualunque organizzazione provengano. Fra costoro c'è chi leggerà tutto ciò sapendo perfettamente di cosa parlo. Sono loro che devono entrare in rapporto ed eventualmente dare origine ad un insieme di criteri professionali che possano essere adottati da ogni seria organizzazione. Dobbiamo affrontare la realtà. L'Ufologia è oggi quello che era la Chimica quando si chiamava Alchimia: un vasto assortimento di superstizioni, credenze, buone intenzioni ed altro ancora. Ma infine la scienza (e la professione) della Chimica si è evoluta dal calderone alchemico. Lo studio degli UFO deve diventare una professione e occorre che avvenga al più presto, se non vogliamo affrontare decenni di cialtronerie, ridicolo, ciarle indolenti sugli avvistamenti e inutili litigi ovvero sterili competizioni tra i dilettanti non-professionisti dell'Ufologia. Costoro continueranno a far sì che il fenomeno UFO sia ridicolizzato agli occhi di gran parte del mondo. Sono convinto che un crescente sostegno alla seria ricerca verrà nella misura in cui sapremo presentare l'Ufologia al mondo in termini professionali e dignitosi. Allora, lentamente ma certamente, se il fenomeno UFO persisterà come è avvenuto in questi ultimi decenni, l'Ufologia diventerà una professione.
*Joseph Allen Hynek Astrofisico, per oltre vent'anni consulente del Project Blue Book
dell'USAF sugli UFO. Hynek, "Professor Emeritus" della facoltà di Astronomia
della Northwestern University, ha dato dignità scientifica alla ricerca sul problema
ufologico suggerendone la prima classificazione in 6
categorie che porta il suo nome: Dischi diurni, Luci notturne, Casi Radar Visuali e
"Incontri Ravvicinati" di primo, secondo e terzo tipo.