Parla  Padre Alfano

Sul mistero degli UFO le autorità ecclesiastiche si erano pronunziate già nel 1950 (e nel 1957 padre Ulderico Magni aveva tenuto una conferenza negli Stati Uniti ed aveva parlato di UFO e vita extraterrestre ad una platea di militari). Il giornale napoletano Il mattino dell’1 aprile 1950, commentando degli avvistamenti occorsi sul capoluogo, uno dei quali notato anche dall’astronomo Salvatore Aurino, intervistava padre Giovanni Battista Alfano. "Il Maestro", riferiva il quotidiano di Napoli, "che oggi conta 72 anni ed è in pieno rigoglio di mente e di corpo, ci disse che i dischi volanti potevano essere un ritrovato scientifico in via di esperimento da potersi usare in guerra come mezzo di distruzione. Aggiunse anche che, in molti casi, poteva trattarsi anche di un fenomeno ottico. Ma niente marziani ed assolutamente mai pensare ai marziani". Con una buona dose di simpatica ingenuità, già superata dalle moderne esplorazioni astronautiche, il prelato riferiva al quotidiano proseguiva:" Marte dista dalla Terra molti milioni di chilometri. Per raggiungere la Terra da Marte ci vorrebbe una velocità straordinaria. Si dovrebbe, innanzitutto, poter attraversare la zona che si trova tra i due pianeti e che si chiama appunto interplanetaria. In questa zona la temperatura è di 373 gradi sotto zero; ed ivi il ferro si sgretola, tutti i corpi diventano fragili, il metallo più duro si annulla. Figurarsi il corpo umano. Questo si polverizzerebbe addirittura!". Concludeva il cronista: "Allora niente da pensare ad esseri umani provenienti da Marte. Fin qui le delucidazioni del Padre Alfano. Si tratta di gentili ritrovati, allora, che l’umanità stessa si diverte ad esperimentare affinché, al momento opportuno, li può usare per autodistruggersi. Da qui si vede che sono sempre e solo gli uomini i più potenti distruttori e disgregatori dell’umanità, superando il terremoto, le epidemie e le altre calamità del genere. Che Iddio ce la mandi buona!".

 

 

 

Estratto dal libro "UFO i dossier del Vaticano" di Alfredo Lissoni (Mir edizioni, in uscita a marzo 2002).


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